Fino martedì 8 gennaio 2019 Casa Petrarca diventa spazio espositivo con i lavori di altrettanti studenti dell’Accademia Belle Arti. E uno di loro, Andrea Ceddia, si è aggiudicato il primo premio: un assegno di 2000 euro offerti da Lions

Sono 10 le opere che, da sabato 15 dicembre, sono esposte a Casa Petrarca (piazza Benassai, Incisa), nell’ambito del Premio Lorenzo Bonechi 2018, dedicato all’artista figlinese scomparso prematuramente nel 1994, a soli 39 anni.

Si tratta di opere (quasi tutte pittoriche, più un disegno) firmate da alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, ispirate ai temi trattati dall’artista (e cioè l’amore per i maestri, l’appartenenza al luogo di origine e il rapporto con la natura) e scelte tra le 73 in gara da un’apposita giuria per esporle a Incisa fino all’8 gennaio.

Questi gli orari di apertura della mostra, a ingresso gratuito: sabato e domenica dalle 17 alle 19 (chiuso il 6 gennaio). Per le scuole, invece, si consiglia la prenotazione delle visite guidate al numero 3388505427 oppure via mail, scrivendo a info@elettotour.it .

Ad allestire lo spazio espositivo nei giorni scorsi sono stati gli stessi autori delle opere, tra cui Andrea Ceddia che, sabato 15 dicembre, ha scoperto di essere il vincitore del primo premio (2000 euro offerti da Lions Club Valdarno Host) grazie al suo “Ladro di pere”.

Di seguito, invece, i nomi degli altri giovani artisti in mostra: Giulia Roberto, Lucia Gregori, Gabriele Ermini, Miriam Marafioti, Leonardo De Vito, Angela D’ Ospina , Anna Kromm, Chiara Ressetta e Sonia Dimitriadis [qui il depliant con il dettaglio delle loro opere].

Si ricorda che il Premio Lorenzo Bonechi si inserisce in un più ampio progetto culturale dedicato alla memoria dell’artista figlinese, promosso dal Comune insieme a Eletto Art Tour con il sostegno dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e il contributo di Lions Club Valdarno Host e Caverni Assicurazioni.

Di questo progetto, oltre alla mostra a Casa Petrarca, fa parte anche un’ulteriore mostra in corso dal 7 dicembre al Palazzo Pretorio di Figline (in piazza San Francesco), con disegni, incisioni, pitture e sculture provenienti da collezioni private e firmate da Lorenzo Bonechi. Il suo titolo è “Il cerchio e le nuvole. Lorenzo Bonechi O’ della Giovinezza” e sarà visitabile fino al 6 gennaio il venerdì, il sabato e la domenica in orario 10-13 e 17-19, ad eccezione del 15 dicembre, quando l’apertura sarà solo mattutina. Le opere esposte al Pretorio sono tutte risalenti ad un periodo compreso tra il 1974 e il 1982 e, quindi, al Lorenzo ventenne. Ed è proprio a partire dall’analisi di queste opere che l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, palestra formativa di Lorenzo Bonechi, ha aderito con entusiasmo al progetto e ha chiesto ai suoi studenti di interpretare l’eredità dell’artista figlinese, attraverso la realizzazione di opere a lui ispirate.

Per saperne di più sulla mostra in corso al Pretorio e per scaricare alcune foto delle opere esposte: http://bit.ly/InaugurazioneBonechi2018 

NOTE SULL’ARTISTA – Lorenzo Bonechi, traendo inesauribile e profonda ispirazione dalla propria terra d’origine, si è attestato nella scena internazionale come interprete alto dei
sentimenti della sua generazione. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, esordisce nel 1979 a Figline in Palazzo Pretorio. Seguono nei primi anni ‘80 gli appuntamenti espositivi che lo affermano originalmente vicino alle ricerche citazioniste. Il ricorso alla figurazione e l’ispirazione ai maestri del passato sono declinati attraverso una singolare iconografia sacra, ambientata fra colline e cipressi del Valdarno, pievi e romitori della provincia toscana.

Le figure si fanno allungate e silenziose, solitarie o in gruppo di giovani sodali, immerse nella natura. Sono anni di felicità della pittura, mentre le sue opere sono invitate a numerose mostre di successo in Italia e all’estero: Londra, New York, Tokio, Osaka, Washington, Vienna, in un incalzante calendario di successi.

Dal 1986 Lorenzo dipinge a tarsie piatte e colori puri, ispirandosi alla sacralità delle icone bizantine e alla valenza simbolica della forma. Con il ciclo delle Città celesti, sceglie forme astratte in serrate questioni di metrica, alla ricerca di armonie assolute e trascendenti, con atto di severa distillazione analitica. Nel 1994 Jean Clair lo invita ad esporre con sala personale nella 46° Biennale di Venezia, evento che avrebbe rappresentato occasione di conferma e di slancio per la sua carriera di artista, appena trentanovenne.
Sopraggiunge la morte improvvisa, nel novembre del 1994, all’età di 39 anni.

Ecco gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze impegnati negli allestimenti:

Di seguito, invece, alcuni scatti della serata inaugurale e di premiazione (15 dicembre), durante la quale ha primeggiato Andrea Ceddia e il suo “Ladro di pere”

Di seguito le video interviste della Sindaca Giulia Mugnai e della curatrice Giovanna Uzzani, che spiegano il progetto su giovani e arte dedicato a Bonechi